Un anno di Napoli
Angelo Rossi
* Affiliatelinks/Werbelinks
Links auf reinlesen.de sind sogenannte Affiliate-Links. Wenn du auf so einen Affiliate-Link klickst und über diesen Link einkaufst, bekommt reinlesen.de von dem betreffenden Online-Shop oder Anbieter eine Provision. Für dich verändert sich der Preis nicht.
Ratgeber / Sport
Beschreibung
Giorgio Ascarelli, il papà del Napoli, aveva capito tutto: Napoli deve avere una sola squadra. Un popolo, una squadra. Semplice. Un’intuizione geniale, perché è proprio la gente partenopea ad aver creduto, cullato, sospinto la maglia azzurra nel sogno tricolore. Trentatré anni dopo la seconda, la terza cometa tricolore si è fermata nel cielo di Napoli. Questa volta, però, senza esplodere, perché non è arrivata all’improvviso: lo scudetto è stato annunciato, dopo tanto scetticismo iniziale, da filotti di vittorie e record. Un percorso pazzesco, “miracoloso” in Italia e in Europa come mai era accaduto nella storia del club. È stato l’anno del Napoli, dei suoi nuovi eroi. E di Napoli. Una città, una maglia, l’eterno binomio rinnovato dal mantra di Masaniello Spalletti: «Si fa tutto per lei». Diego Armando Maradona diceva: «Se non giochi nel Napoli e non conosci la pazzia della sua gente per la squadra, non puoi sapere cos’è il calcio». Un sentimento unico, viscerale, una passione bruciante che lega i (pochi) trionfi di ieri allo scudetto di oggi. Sempre sotto l’ala di Dios.